INTRODUZIONE
Tutti si chiedono quale sia il segreto per avere successo sui social network. La risposta spesso si può racchiudere in due parole: impegno e passione.
Questo articolo nasce dalla mia esperienza pratica nel lavoro quotidiano con professionisti e aziende che mi contattano perché vogliono creare la propria presenza online. Spesso vengo contattata da persone che arrivano da me convinte di avere bisogno di più follower, di capire meglio l’algoritmo o di iniziare con le campagne a pagamento per avere più visibilità e arrivare ai tanto agognati clienti ideali.
E da qui nasce la necessità di educare le persone al fatto che tante delle soluzioni proposte con molta facilità sul mercato spesso non portino ai risultati desiderati.
Più avanti vedremo come aumentare il numero di follower sulle proprie pagine non porta necessariamente ad un aumento di clienti, così come pubblicare tanti contenuti ogni giorno e sponsorizzarli non necessariamente produce un risultato in termini di visibilità e aumento delle vendite.
A causa di ciò, troppo spesso vedo persone che, disilluse, si convincono di che il marketing sia inutile e si affidano a metodi più tradizionali che però non hanno la stessa potenza di una solida presenza online che trasmette fiducia e credibilità.
Ma allora qual è la soluzione per risultare affidabile, credibile e attrarre persone che non vedono l’ora di comprare da noi?
La soluzione è costruire una community. Però, prima di vedere cos’è una community, come crearla e perché negli ultimi anni è diventato essenziale costruirne una parleremo delle tradizionali strategie di marketing esponendo i punti di debolezza di ciascuna.
LE STRATEGIE DI MARKETING COMUNEMENTE ADOTTATE
1.1 Seguire l’algoritmo: perché è importante non farlo
Solitamente questo concetto può suonare paradossale per la maggior parte delle persone. Come è possibile infatti trovare clienti sui social senza seguire i dettami dell’algoritmo e aumentare il numero di follower?
Innanzitutto, partiamo dicendo che il numero di follower non è una priorità per tutti. Se lavori come influencer, sicuramente dovrai occupartene. Così come se la tua azienda è un grande colosso che vende prodotti di massa potenzialmente destinati a tutta la popolazione mondiale (es. Coca Cola, Procter&Gamble, Microsoft, ecc.).
Invece, nel caso di un’azienda più piccola rispetto a quelle menzionate in precedenza o di un professionista che usa i social per poter vendere i propri servizi, il focus non deve essere sull’aumento della visibilità per poter arrivare a tutta la popolazione mondiale.
Generalmente infatti, in questi casi, l’obiettivo è raggiungere un pubblico target molto specifico, con caratteristiche, idee, comportamenti e visione del mondo molto specifici.
Quindi, non la massa ma una nicchia o comunque una parte di pubblico con caratteristiche e gusti simili.
Di conseguenza, non vi è la necessità di raggiungere le decine di migliaia o i milioni di follower perché le opportunità possono nascere anche da una community di alcune centinaia o poche migliaia di follower (o talvolta persino meno).
Da questo si può evincere che la priorità non deve essere quella di restare aggiornati sulle novità dell’algoritmo per poter essere più visibili.
Questo perché semplicemente il focus di tutto viene spostato dalla notorietà fra le masse a una comunicazione verticale con un pubblico più ristretto. Bisogna arrivare a parlare al singolo e convincerlo della qualità del nostro messaggio e dei nostri prodotti.
In particolare, è importante non concentrare tutte le risorse sull’algoritmo per i seguenti motivi:
1.2 Perché i contenuti che pubblichi non producono risultati
Questo punto si ricollega ai precedenti. Se si pubblica tanto materiale per poter aumentare la propria visibilità presso un pubblico molto ampio e indistinto, molto probabilmente non si tratterà di contenuti di valore, che espongono e risolvono uno specifico problema per le persone.
In particolare:
Quindi diventa estremamente importante sviluppare la capacità di ascolto attivo, per capire cosa ci dicono davvero le persone, anche implicitamente. Bisogna capire quali sono i loro problemi e affrontarli direttamente nei contenuti permette di farsi percepire come persone autorevoli, che hanno davvero compreso a fondo le problematiche di cui parlano e per cui hanno davvero individuato una soluzione che funzioni.
Questo prevede anche l’andare oltre ciò che le persone, a un livello superficiale, credono che sia il problema.
Per esempio, spesso mi capitano in call clienti che mi chiedono di aiutarli ad aumentare i follower e a capire l’algoritmo perché non stanno ottenendo clienti dalla loro attività online. Quindi associano l’aumento dei follower e una pubblicazione conforme ai dettami dell’algoritmo a un aumento delle vendite.
In questo caso, il mio ruolo durante la chiamata è quello di portarli attraverso alcune domande a far emergere ciò che davvero ha impedito loro di aumentare le vendite e che solitamente è nella comunicazione, negli argomenti scelti e nel tipo di post, nella scelta del target, ecc.
Pertanto, anche nei miei contenuti online tendo a seguire questa linea guidando le persone a scoprire cosa realmente sta impedendo loro di ottenere risultati al di là dei classici luoghi comuni sul marketing.
1.3 Perché la pubblicità a pagamento non funziona
La pubblicità a pagamento solitamente viene richiesta e proposta per far decollare business in partenza e per sbloccare dei business che a un certo punto della loro crescita raggiungono un momento di impasse da sbloccare.
Generalmente, con pochi risultati. E adesso vedremo quali sono i motivi.
Se sei ancora in fase di start-up:
Se il tuo business stava crescendo e poi ha raggiunto un punto di blocco:
Oltre a queste motivazioni da cui si può facilmente intuire che esistono soluzioni alternative alle sponsorizzate, ci sono anche altri elementi da considerare quando si decide di integrare la pubblicità a pagamento nelle proprie strategie di marketing:
COSTRUIRE UNA COMMUNITY: COME CREARE LE BASI PER OGNI FUTURA AZIONE DI MARKETING
Nelle pagine precedenti abbiamo esposto i punti deboli delle strategie di marketing tradizionalmente utilizzate e proposte come soluzioni a diversi tipi di problematiche nella partenza e nella crescita di un business. A questo punto ci si potrebbe chiedere se non funzionino in assoluto. La risposta è che dipende. Perché, come abbiamo visto, se si creano correttamente delle basi su cui farle poggiare, queste strategie fungono da cassa di risonanza per un messaggio che sta già portando risultati di per sé. Ma quindi come si può costruire i pilastri fondanti di tutto il proprio business e da cui far derivare anche altre strategie di marketing complementari nel futuro? La risposta è nella creazione di una community attraverso strategie di marketing organico.
2.1 I vantaggi del marketing organico
Partire dal marketing organico permette di capire come funziona davvero il business che si vuole creare e di impostare tutte le basi da cui partire per integrare altre strategie di marketing, diversificare i prodotti e servizi e far crescere la propria attività con maggiore consapevolezza di quali azioni producono più risultati e meritano di essere amplificate con forme di promozione a pagamento o utilizzando altri formati di contenuti.
Andiamo con ordine iniziamo da tutti gli aspetti a cui prestare attenzione nell’attività di promozione in organico:
COME COSTRUIRE UNA COMMUNITY
2.1 Creazione di contenuti realmente utili
Anche se si tratta di contenuti gratuiti, tutto ciò che viene pubblicato sui social deve contenere elementi pratici che le persone possono iniziare ad applicare per vedere i primi risultati. Quindi non solo spieghiamo cosa c’è da fare ma anche il come. Questo è importante affinché le persone possano avere un primo assaggio di ciò che otterranno con l’acquisto e da anche maggiore autorevolezza.
Assolutamente da NON fare:
L’effetto sarà quello di creare un’immagine molto più autorevole perché le persone capiranno che si sta davvero parlando di loro, di ciò che stanno vivendo e dei loro desideri più profondi. E capiranno che sono di fronte a un professionista o azienda che ha davvero la soluzione specifica per quel tipo di problema e non un qualcosa di preconfezionato e diretto a tutti indistintamente.
Questo tipo di comunicazione permette di radunare quindi tutte le persone che sono accomunate da specifici comportamenti e desideri e che dopo aver letto, ascoltato e guardato i contenuti nel tempo può avvicinarsi spontaneamente per chiedere informazioni e sapere come procedere per l’acquisto. In tal modo si costruiscono le basi per una strategia di attrazione delle persone.
2.2 Costruzione di un’identità forte e carismatica
Affinché una strategia di attrazione funzioni è fondamentale creare un’identità forte. Anche questo lo si può fare attraverso i contenuti e mostrando i propri valori e il proprio approccio al lavoro. In tal modo si avrà il duplice effetto di attrarre le persone che hanno i nostri stessi valori, la nostra stessa visione del mondo e la stessa percezione di cosa è importante nella vita, e di repellere chi invece ha valori e visione diametralmente opposti. E questo è fondamentale poiché i clienti che non corrispondono a ciò che per noi è il cliente ideale, non lavoreranno bene con noi e non troveranno beneficio nei nostri prodotti o servizi.
Per attrarre davvero le persone e distinguersi da tutti i concorrenti diretti o indiretti è necessario costruire un’identità polarizzante.
Esempi di valori polarizzanti che possono attrarre i clienti ideali e allontanare tutti gli altri:
2.3 Uso corretto delle testimonianze
La riprova sociale ha un ruolo fondamentale. Per questo è importante richiedere testimonianze e recensioni anche ai primissimi clienti. Inoltre, se costruite bene si rivelano uno strumento utilissimo.
Se costruite bene perché se usate nel modo sbagliato rischiano di togliere credibilità anziché di aumentarla.
Affinché una testimonianza sia buona deve essere autentica, quindi non devi averla modificata, ampliata o corretta prima di pubblicarla, e deve essere dettagliata.
Ovvero deve far capire che c’è stato un cambiamento concreto fra il prima e il dopo.
C’è una differenza tra:
“Questo corso di copywriting è stato interessante”
e:
“Grazie a questo corso non ho più paura della pagina bianca, ho imparato a scrivere testi che emozionano le persone e a padroneggiare diversi stili e registri linguistici. Ora riesco a passare da uno stile formale a uno più colloquiale in base al pubblico di riferimento e a scrivere su qualsiasi argomento mi venga richiesto”.
Inoltre, non devono mancare i nomi e cognomi di chi scrive perché le persone devono poter avere prove dell’autenticità delle recensioni.
È possibile pubblicare testimonianze in diversi formati:
Evitare le seguenti pratiche scorrette:
2.4 Sistema di supporto ai clienti già acquisiti e gestione della community
I profili, le pagine o i gruppi devono essere gestiti da qualcuno che si occupi di alimentare la relazione con le persone. Chi non riceve le informazioni che ha chiesto, la soluzione a un problema o semplicemente percepisce mancanza di interazione, presto abbandona la community perché non vuole sentirsi ignorato.
In particolare, è importante curare i seguenti aspetti:
Nota 1: Gestione degli hater: ci sarà sempre chi in maniera sistematica sfoga le proprie frustrazioni sotto i post degli altri. Se si risponde a queste persone si rischia di innescare un litigio. La strategia migliore è quella di ignorare e non rispondere a queste persone. Se il comportamento persiste, considerare la possibilità di bloccare tali persone e rimuoverle dai contatti.
Nota 2: Gestione del tempo: quando si gestisce una community è importante restare sempre al timone e mantenere il proprio ruolo di guida. Questo passa innanzitutto per l’essere disponibile solo in determinati momenti (es. dedicare alcuni momenti precisi del giorno a rispondere a messaggi e commenti, decidere di non esserci nel weekend). Se la community cresce e necessiti di più tempo per seguirla, considera la possibilità di rivolgerti a un community manager o di creare un team dedicato a questa attività.
Conclusioni
In questo articolo ho volutamente evidenziato quanto la natura umana sia completamente diversa dagli algoritmi e quanto possa sfuggire alla comprensione di chi si concentra sull’incuriosire e seguire i trend.
I comportamenti umani sui social media non sono diversi da quelli adottati nel quotidiano. Quindi anche online sono presenti credenze, preconcetti, diffidenze nonché una tendenza a interpretare quanto letto o ascoltato filtrandolo attraverso le proprie esperienze e convinzioni.
Pertanto, il focus di chi si occupa della comunicazione online deve essere riportato su questi elementi che sono realmente i fattori decisivi nella riuscita di una strategia.
Anche online si comunica fra esseri umani. Quindi il punto di partenza è proprio lo studio e la comprensione della natura umana e delle sue caratteristiche profonde.
Bibliografia
Marketing 2.0, Philip Kotler
Marketing 4.0, Philip Kotler
Social Media Marketing, Philip Kotler
La conversazione diseguale: potere e interazione, Franca Orsetti
Le parole per vendere, Paolo Borzacchiello
Inizia il suo percorso da una laurea in interpretariato e traduzione conseguita a Roma che l’ha portata ad approfondire la pragmatica della comunicazione umana e il modo in cui le persone si relazionano con se stesse e con il mondo che le circonda. Questo interesse per la comunicazione è sfociato in una passione per il marketing e il comportamento delle persone sui social media. Su questo versante attraverso i suoi contenuti sui social svolge un’attività di diffusione di buone pratiche di vendita, affinché non venga più vista come una truffa ma come un momento in cui le capacità di comunicazione aiutano ad entrare in empatia con l’altro per proporre una soluzione adatta, nonché di esposizione e confutazione dei falsi miti sul marketing che portano le persone a non trovare clienti online.
Eraclito 2000 sviluppa da trenta anni attività formative rivolte ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro con l’idea centrale di creare una interrelazione diretta tra l’associazione e il tessuto socio-economico regionale e nazionale.
“L’esperienza è stata Innovativa, totalizzante, evolutiva e… a rilascio prolungato. La consapevolezza di ciò che ho appreso è stata per alcuni aspetti immediata mentre, per altri, mi me ne sono resa conto nei mesi successivi alla conclusione dell’esperienza CIBA, e sono convinta che tanto ancora beneficerò degli insegnamenti ricevuti”
– Letizia Marcacci
“Il CIBA è una bellissima esperienza personale e formativa che porterò certamente dentro di me per tutto il resto della vita. Mi piace dire che il Master Intensivo in CIBA è un master che non va raccontato, ma va vissuto in prima persona.”
– Luca Baldoni
2023 © Associazione Culturale Eraclito 2000 – Piazza della Costituzione 25, San Romano, PI segreteria@eraclito2000.it – Tel. 050-940111 – P.iva 01464890506