Cacciatori di bellezze

Il tetto si è bruciato
ora
posso vedere la luna

Mizuta Masahide
(水田 正秀 1657-1723)

INTRODUZIONE
I 26 pensieri raccolti in questo articolo prendono, per convenzione di forma, il nome di Haiku, ovvero, una specifica forma poetica della tradizione giapponese. Gli Haiku o Haikai propriamente detti sono caratterizzati dalla brevità nonché da una struttura fissa di 3 versi, con uno schema sillabico invariato di 5-7-5. Tradizionalmente, un Haiku include un “kigo”, ovvero una parola o un riferimento stagionale che colloca il componimento in un contesto temporale specifico.
Ma perché è stato necessario prendere in prestito un componimento breve di tradizione orientale per questa raccolta, quando l’occidente vanta una ricca tradizione di poesie brevi? Senza scomodare gli epigrammi latini, basterebbe volgere lo sguardo al secolo scorso alla poesia modernista prima e quell’ermetica poi, per delinearne i confini. Inoltre, si potrebbe giustamente obbiettare se sia lecito o meno prendere in prestito un genere che fa della misura metrica fissa (17 more) un suo elemento distintivo ma non poterlo integrare nelle composizioni per ovvie ragioni linguistiche.

L’arte dell’attimo
Al di là delle caratteristiche prettamente formali l’Haiku è una forma di espressione artistica che cerca di catturare l’essenza di un attimo o di un’immagine, attraverso l’immediatezza di poche righe. Una fotografia ponderata di un momento presente. L’esternazione dell’attimo, ovvero la messa su carta del pensiero, corrisponde all’ accettazione del momento presente ed è proprio in questa descrizione esclusiva che risiede il “limine” fra oriente e occidente. L’indagine del presente, per quanto possa sembrare immediata, non è casuale; essa è profondamente connessa alle forme artistiche orientali le quali sono permeate dalla filosofia Zen, che enfatizza meditazione, consapevolezza e accettazione. Non si combatte contro un nemico ideale o figurato, non ci sono draghi o cavalieri, qui non si fa politica e non si esalta un qualcuno o un qualcosa: si accetta semplicemente il mondo così come è, si ricerca la bellezza nella semplicità.

Il dono di sé
Ciò che accomuna questi scritti, non solo tra loro, ma soprattutto con gli autoctoni Haiku, è l’ostinata riflessione sull presente. Ed è con questa ragione che si è scelto di adoperare tale dicitura. Tutti questi testi vivono e si reggono su l’attimo presente, che non per forza deve piacere, ma resta parte integrante dell’essere e, in virtù di ciò, viene accettato. Se il presente prende forma in versi più o meno organizzati, l’omissione e quindi “il non detto”, lo spazio lasciato vuoto, è altrettanto importante. Il silenzio diventa struttura e l’assenza permette al lettore di colmare il vuoto con la propria immagine. Chi scrive quindi, non è altro che autore parziale del componimento, affidando al lettore il compito di completarlo. In questo donare all’altro parte di se si può vedere nuovamente come sia indissolubile il legame fra poesia e filosofia.

Pratiche di empatia
Tornando a noi, questi componimenti sono stati scritti in modo anonimo durante il Boot camp Master&Job 2024 organizzato dall’Associazione Eraclito2000, rendendo perciò impossibile l’attribuzione a un autore specifico. L’esercizio prevedeva di scrivere su un foglio i pensieri che descrivessero l’esperienza appena conclusa. I testi, poi, sono stati raccolti, mescolati e riassegnati in modo casuale, quindi, letti ad alta voce durante la giornata conclusiva. L’interpretazione in pubblico è stata sì, soggettiva ma ha offerto a chi leggeva la possibilità di immedesimarsi, anche solo per pochi secondi, nei pensieri dell’altro. Un vero e proprio esercizio di empatia. L’ordine nel quale vengono presentati segue una numerazione crescente, cercando, per quanto possibile, di ricostruire la sequenza temporale con la quale sono stati letti. Che cosa sono questi componimenti se non frammenti sparsi di presente e chi li ha catturati appropriandosi della realtà un cacciatore di bellezze?

Cacciatori di bellezze

N°1
Una vita di istantanee
Svela segreti e malie
Tra luci e ombre si disperde
Nel mare della memoria

N°2
Sulla carta: Ogni percorso inizia con un incontro
Ogni incontro suscita emozioni.
E sono loro a dar senso a ogni cosa.

N°3
Condividere
aliquid cum aliquo divido,
dividere qualcosa con qualcuno,
un paio di scarpe, la giacca, la pelle.

N°4
L’impressione di vita,
estremo slancio di felicità
fulminea mi colpisce
in un invisibile miraggio
che sa di presente

N5°
Osservo. Le persone mi circondano:
sagome, forme, figure.
E adesso vedo, vedo, giuro che lo vedo!
Patetico e disperato un bagliore che gli appartiene: l’unicità

N°6
Tornare ad avere 20 anni
Non pensavo che fosse possibile rivivere sensazioni
capaci di racchiudere Spensieratezza e Gioia.

N°7
Si mostra l’empatia, la leggerezza,
in un sorriso d’ogni giorno.

N°8
Ho aperto il mio cuore,
ora posso sentirmi
nell’altro.

N°9
Nell’aura incantata della giovinezza,
in un mare di voci, sussurri e certezze,
un sorriso emerge,
una poesia pura: promessa di dolcezza.

N°10
Seme
Mentre gioco e mentre recito
Mi sento viva.
È come piantare un seme
In un terreno recondito
Ed aspettare che il tuo talento,
il tuo sogno proibito,
Pian piano sbocci.

N°11
Costruire oggi relazioni per il periplo della casa,
Costruire domani ponti per il futuro

N°12
Creatività storie e stupore
per l’immaginazione che hanno suscitato riso
Su ogni nostro viso.
Ma una cosa mi ha colpito più di tutte
Il calore che fa passare anche le giornate brutte.

N°13
La condivisione delle emozioni,
il potere delle parole e del silenzio
la magia dello sguardo che incontra
l’altro

N°14
Io sono pioggia.
Io sono roccia.
Io sono viaggio.
Io sono dono.

N°15
Rotto dall’ansia nel cerchio
Ho cinto il mio
Io al centro
Ho cercato perso
E mi sono trovato:
Umano, troppo Umano.
Adesso finalmente
Respiro.

N°16
Un senso di appartenenza
E comunità condiviso.
Un qualcosa di cui sento di
Non riuscire a fare parte:
Qualcosa in comune con qualcuno
Ma resto ad anni luce di distanza

N°17
Libera
Come la serenità
che ho provato
entrando in una stanza
di sconosciuti
e la complicità che ho
trovato in sguardi
che non mi hanno mai
veramente guardata
fino ad ora

N°18
Molte facce ha visto lo specchio,
una sola è quella che mi appartiene

N°19
Pensieri che si attaccano al cuore,
con la stessa sfrontatezza con cui Antonio,
lascia la lasagna
freddarsi sul davanzale.

N°20
A coloro con cui ho deciso di imbarcarmi in questo viaggio.
Siete vita.

N°21
Che cos’è vivere se non
Partire con cento soli in tasca,
per sciogliersi, confondersi, in perfetti sconosciuti.
Poi respirare, esplorare, vivere senza rimandare.
Scoprire ciò che sei e non pensavi di essere.

N°22
Saggezza e organizzazione passate
S’annodano all’imprevedibilità del presente

N°23
Aggregazione: sensazione che scalda il cuore.
L’incontro dal vivo: un’immagine indelebile,
gentilezza autentica e spontanea, sei luce nel buio.

N°24
Prima dei laboratori, timidi nell’ombra
Poi tutti brillanti come stelle senza sosta
Affamati di strangozzi, siam riusciti
a fare amicizia a posta.

N°25
La bellezza di non conoscersi,
la fiducia subito trovata,
l’intimo benessere della condivisione.

N°26
L’attimo è il presente
E’ un attimo, la vita
Se il dono è un attimo

Questa raccolta è stata ideata dalla prof.ssa Diana Pardini e curata da chi scrive. Foto di Marco Agujari

Bibliografia essenziale

1. Blyth Reginald Horace, A History of Haiku (vol. 1-2), Tokyo, Hokuseido Press, 1963-1964; Poi in Greenpoint Books, Philadelphia, 2022.
2.Bashō Matsuo, Centoquindici haiku, Milano, La Vita Felice, 2016.
3. Dal pra Elena (a cura di), Haiku. Il fiore della poesia giapponese da Basho all’Ottocento, Milano, Mondadori, 2017.
4. Henderson Harold G., An Introduction to Haiku: An Anthology of Poems and Poets from Basho to Shiki, New York, Doubleday, 1958.
5. Mengaldo Pier Vincenzo (a cura di), Poeti italiani del Novecento, Milano, Mondadori, 2021.
6. Suzuki Daisetz T., Zen and Japanese Culture, Princeton, Princeton University Press, 1970.
7. Ueda Makoto, Basho and His Interpreters: Selected Hokku with Commentary, Stanford, Stanford University Press, 1991.
8. Washington Peter (a cura di), Haiku: An Anthology of Japanese Poems, New York, Everyman’s Library, 2003.
9. Yasuda Kenneth, Japanese Haiku: Its Essential Nature and History, Boston, Tuttle Publishing, 2011.

Sitografia
1. Haikai – Enciclopedia. Treccani. (n.d.). https://www.treccani.it/enciclopedia/haikai/
2. Spadaro, S. Lo Haiku: Ponte Metrico Fra Oriente Ed Occidente, Treccani. Available at: https://www.treccani.it/magazine/chiasmo/lettere_e_arti/Oriente/sssgl_oriente_spadaro.html (Accessed: 11 September 2024).

Nicolò Tonazzini

Nicolò Tonazzini, nato nel 1995 a Luni, in provincia di La Spezia, vive a Parigi. Si è laureato in Lettere presso l'Università di Pisa, con una tesi dedicata al mito classico e ai suoi aspetti psicologici. Ha partecipato al programma 2023-2024 Master & Job dell’Associazione culturale Eraclito 2000. Vincitore del concorso finale di start-up con IQUBE®, lavora attualmente all'Archivio di Stato di Pisa, dove è coinvolto nel Progetto di ricerca Fragmenta.