Calendario Master&Job 2024

Giovani e mondo del lavoro, ostacoli e opportunità

Introduzione

Si parla di noi senza parlare con noi”

Dal Rapporto Giovani 2023 Istituto Toniolo

Il mondo dei giovani va conosciuto di persona, bisogna parlare, “stare” con i giovani, condividere i nostri e i loro pensieri e sentimenti. Ben diverso è parlare sui giovani, fare proclami, mettere al centro di dichiarazioni il loro interesse e poi far cadere inesorabilmente nel nulla promesse e progetti. Non vi è male peggiore.

Trovo, al riguardo, illuminanti le parole del Cardinale Matteo Zuppi laddove sostiene che “la vera sfida non è fare qualcosa per i giovani ma di essere veri, di essere autenticamente vivi , innamorati della vita”.

Aggiungo, passando dalle parole ai fatti concreti.

Le nuove generazioni vanno riconosciute, studiate a fondo, occorre dedicarsi davvero , fare ricerca, capire. Ben diverso è esprimersi per luoghi comuni, slogan, claim, quelli abbondano ma non risolvono.

Vorrei mettere a fuoco qualche pensiero muovendo dalla mia esperienza trentennale di contatto vivo come direttrice di Master e Corsi di formazione, come docente in master e corsi ed anche in meeting sull’orientamento al lavoro, soffermandomi sulla essenzialità di un “accompagnamento”, professionale ed umano, dei ragazzi e ragazze che si trovano a scegliere il loro futuro.

 La fase è delicatissima come ogni fase di transizione, di passaggio.

 Agli adulti è chiesta una cosa soltanto, esserci.

 

Le indagini sull’universo giovanile

Richiamo qualche dato 2023, partendo dalla interessante Indagine INAPP Istituto Nazionale Analisi delle Politiche Pubbliche nella quale si rileva che in Italia , rispetto al dato europeo, abbiamo uno spreco delle risorse giovani che si aggira intorno al  15% laddove la media UE sotto è il 10%

Dai dati emersi in ricerche importanti, si rileva che la pandemia ha prodotto, soprattutto negli adolescenti,un peggioramento della condizione psicologica ed emotiva e un impoverimento delle competenze sociali. Difficoltà di entrare solidamente nel mondo del lavoro unita alle carenze di politiche abitative accentuano la dipendenza economica dai genitori e portano a rinviare l’autonomia.

Sulle scelte di vita impegnative e responsabilizzanti pesa anche il clima di incertezza generale.

Il tasso di abbandono scolastico del nostro paese è tra i più alti di Europa. Sull’ orientamento scolastico si chiede maggiore rapporto tra scuola e mondo del lavoro.

Non può mancare l’apporto della Ricerca ISTAT Istituto Nazionale Statistica.

L’Istituto di ricerca, nel rapporto annuale 2023, dedica un intero capitolo alle nuove generazioni definendole il “motore della crescita futura”. Per investire sulle nuove generazioni, l’Europa ci viene incontro con il Programma Next Generation Eu. Il nostro Paese dovrà cogliere l’opportunità per dare valore alla risorsa che sarà sempre più scarsa, i giovani. Il rapporto mette in evidenza che un segmento di giovani,dai 18 ai 34 anni, pari al 47%,si trova in condizioni di deprivazione , intendendo per tale il mancato raggiungimento di una pluralità di fattori, individuali e di contesto,che agiscono sul benessere complessivo della persona.

Del resto la spesa pubblica per i giovani è in diminuzione se comparata agli altri stati europei.

Nel futuro, tra 20 anni, il capitale umano dei giovani diventerà sempre più scarso.

Altra fonte di massimo interesse è il Rapporto Giovani 2023 dell’Istituto Toniolo (pubblicato nel testo” La condizione giovanile in Italia. Rapporto 2023, Ed. Il Mulino, a cura dell’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore della UniCattolica, report realizzato con IPSOS e Fondazione CARIPLO)

Si tratta di un’indagine quantitativa che ha ascoltato 9000 giovani dai 18 ai 34 anni. Si è indagato come i giovani vivano ed interpretino i cambiamenti in atto e quali ricadute abbiano su di loro.

Questi gli aspetti maggiormente rilevanti:

  1. La pandemia ha prodotto un peggioramento della condizione psicologica ed emotiva degli adolescenti, oltre ad un generale impoverimento delle competenze sociali
  2. Sempre più marcato è lo squilibrio del rapporto quantitativo giovani-anziani, non vi è ricambio vecchi e nuove generazioni
  3. Non si è pensato alle generazioni successive
  4. I giovani mancano di autonomia, lavoro solido,famiglia,natalità. In altri paesi un giovane a 17/18 anni è già proiettato verso l’autonomia dalla famiglia ed è prossimo a scelte importanti, da noi tale passaggio è posticipato, bisognerebbe incidere sugli ultimi anni del liceo.
  5. Per il mondo del lavoro si è constatato che non basta rendere più facili le assunzioni, la flessibilità intesa come forma per poter assumere manodopera a basso costo e potersene facilmente liberare quando non più funzionale, non è ovviamente una soluzione efficace. I giovani hanno paura di trovarsi intrappolati in percorsi di basso sviluppo professionale. Da qui cautela e diffidenza rispetto alla domanda di lavoro
  6. L’adattamento al ribasso limita le capacità di dare il meglio di sé e frena i progetti di vita.
  7. Nella generazione Zeta è forte il desiderio di essere riconosciuti

 

Da tali indagini emergono aspetti direi essenziali  per chi si occupa di formazione, che si tratti di scuole di ogni ordine e grado, università , enti e centri di ricerca educativa.

Dopo questa panoramica sul mondo giovanile, passiamo ad esaminare più da vicino quali ostacoli ed opportunità si presentano ai nostri ragazzi e ragazze per entrare nel mondo del lavoro.

 

Ostacoli per entrare nel mondo del lavoro

Gli ostacoli ad un ingresso nel mondo del lavoro, anche alla luce delle indagini richiamate, possono essere classificati di duplice natura.

I primi sono oggettivi ed evidenti per ogni osservatore, se ne parla costantemente sui media, ci si riferisce allo spostamento  dell’età pensionabile; altro noto impasse sono le c.d. occupazioni al ribasso con stipula di contratti deboli che non tutelano pienamente il lavoratore. In ultimo, la mancanza di autonomia personale economica.

I secondi, più complessi, appartengono ad un ambito apparentemente meno tangibile, misurabile, quantificabile, ma non per questo meno incisivo. Tali ostacoli radicano sia nel disagio della nostra società ricolma di beni materiali e povera di nutrimenti culturali e sociali, sono barriere che riguardano la persona e la sua forza interiore erosa  dalla mancanza di fiducia in sé e negli altri, quella che Victor E. Frankl aveva ben definito come “ansia noogena”. Se non si rafforza, e dunque non si sostiene, non si forma la giovane persona in crescita, sarà molto più difficile affrontare il mondo del lavoro e più in generale, la Vita.

Sono trenta anni che porto avanti un modello avanzato di formazione che ha proprio la finalità di abbattere questi muri contro i quali le nuove generazioni si scontrano.

Occorre un Training efficace per “prepararsi ” ad interloquire con un selezionatore, oppure un datore di lavoro, un team di colleghi.

Daniel Goleman, noto psicologo e famoso autore di “Intelligenza emotiva”, già nei primi anni 90 , indicò nell’intelligenza emotiva (non cognitiva) quel quid che faceva la differenza in una carriera di successo e per successo si intende un equilibrio tra una buona vita privata e sociale e quella squisitamente lavorativa. Nei nostri corsi ci impegniamo ad offrire le chiavi per “saltare” questi ostacoli.

 

Le opportunità

Ma analizziamo e mettiamo bene in luce anche le opportunità che sono offerte oggi ai giovani.

L’Università, in primis, costituisce una grandissima occasione di evoluzione umana ed intellettuale. Vorrei ricordare che universitas deriva dal latino e significa comunità, associazione, non è un caso, l’etimologia è il fondamento di una parola. In questo caso aiuta a sottolineare come il frequentare l’università significhi vivere in una comunità che studia, legge, approfondisce, fa ricerca ed innova. Un luogo sacro. Lo studio universitario, di cui oggi si può godere, costituisce un grande privilegio, una bella chance per conoscere a fondo un determinato ambito disciplinare, per discutere con professori e colleghi e colleghe, elaborare progetti, per seguire seminari, conferenze, vivere progetti di scambio comunitario ed internazionali, svolgere Erasmus etc. Insomma aumentare la propria cultura e quindi espandere il pensiero.

Come Eraclito 2000 offriamo un’opportunità interessante, un nuovo modello di alta formazione denominato  Master&Job , un progetto che ha le sue radici in una trentennale esperienza di formazione e che ha come obiettivo principale accompagnare costruttivamente i ragazzi e le ragazze che si trovano oggi in ambito universitario ma a breve si confronteranno con il mondo del lavoro.

Con lezioni chiave su CV, colloquio di lavoro e lavoro in squadra, mediante Master Class su tematiche cruciali in campo economico e finanziario, attraverso un’esperienza decisiva nel Bootcamp in presenza e con una proposta di esperienza viva, sul campo in una azienda, si vuole offrire una “via breve” ad un primo contatto con la realtà professionale.

Oggi, navigando consapevolmente nel Web, possiamo godere di un ventaglio di proposte formative interessanti e di prestigio, penso che mai, come in questa epoca, la formazione sia nelle mani del discente e ognuno possa ritagliarsi il suo habitus formandi. Il nodo gordiano resta da una parte la capacità di scegliere una buona formazione e dall’altra l’interiorizzazione della attitudine alla formazione permanente.

 

Bibliografia per approfondire

M.Agujari, D.Pardini, La Formazione CIBA. Un metodo nato dall’esperienza, Campano Editore, Pisa, 2018

D.Pardini, Manuale breve di Sviluppo Personale ed Empowerment, Campano Editore, Pisa, 2018

V.E.Frankl, Alla ricerca di un significato della vita,Mursia,1974, Milano, 1974

R.Sennet,Insieme.Rituali,piaceri, politiche della collaborazione, Feltrinelli,Milano 2012

S.Sinek, Insieme è meglio, Vallardi Editore, Milano, 2020

C.Naranjo, La rivoluzione che stavamo aspettando,TerraNuova Edizioni,Firenze, 2014

Diana Pardini

Studi classici, due lauree, una in Giurisprudenza e una in Scienze della Formazione, un perfezionamento in Filosofia del diritto e, soprattutto, tanta pratica di umano nell´insegnamento, volontariato e associazionismo. Da oltre venti anni svolge attività di direzione e di formazione presso l´Associazione Culturale Eraclito 2000 di Pisa.